Il pecorino di Farindola è uno dei formaggi più identificativi della trazione abruzzese.
La produzione e la stagionatura di questo Pecorino possono avvenire solo nell’area tipica delimitata tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, a circa 500 metri sul livello del mare, secondo le modalità tradizionali di lavorazione del latte ovino crudo e cagliato con il caglio di suino. Il latte utilizzato per ottenere il Pecorino di Farindola può derivare infatti solo da pecore allevate stabilmente per tutto l’anno nell’area tipica di produzione. Questa localizzazione degli allevamenti garantisce la presenza nel formaggio prodotto dei caratteristici aromi e sapori degli alimenti utilizzati, fieno, paglia, mais, orzo, grano, fave, crusca di grano, avena rigorosamente di produzione appenninica locale e senza OGM.
Il Pecorino di Farindola si riconosce per il suo aroma persistente legato alle essenze presenti nelle erbe di pascolo e fieno, con note di sottobosco e fungo specialmente ad alta stagionatura, e per il suo gusto lievemente piccante dovuto alla particolare lavorazione che prevede l’uso del caglio di maiale.
Ottenuto da latte ovino crudo, cagliato con caglio di suino, il Pecorino di Farindola viene confezionato in fiscelle di vimini con la tradizionale canestratura, salato a secco solo sulle due facce, trattato in superficie con olio extravergine di oliva con aggiunta eventuale di aceto o succo di pomodoro bollito.
Il colore della crosta va dal giallo ambrato al marrone scuro, a seconda del periodo di stagionatura. La pasta è semidura con occhiatura piccola e diffusa e frequente scagliosità nel prodotto stagionato.